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Case Study: la realizzazione della copertina di "Maledetti Anni" dell'autore Maurizio Venturino

Immagine del redattore: Giada VenturinoGiada Venturino
Maledetti Anni di Maurizio Venturino

Quando Maurizio Venturino mi ha contattata per realizzare la copertina del suo ultimo libro, "Maledetti Anni", sapevo che sarebbe stata una sfida interessante. La trama, complessa e profonda, richiedeva una rappresentazione visiva che catturasse l'essenza della storia senza svelare troppo, ma che allo stesso tempo fosse in grado di evocare le tensioni e le emozioni che attraversano l'opera.


La trama e le sfide del progetto

"Maledetti Anni" racconta la storia intricata di una coppia con una significativa differenza di età: lui, un uomo di 60 anni che sta lottando con l'accettazione dell'invecchiamento, e lei, una donna di 35 anni inquieta e insoddisfatta del rapporto, che sente il bisogno di qualcosa di più, pur non riuscendo a staccarsi completamente da lui. La loro relazione, inizialmente nata sotto il segno della crescita reciproca, si evolve in una spirale di crisi, tradimenti e orgoglio, che li conduce a una dolorosa ma illuminante scoperta di se stessi e del significato della loro unione. Il climax della storia porta a un finale sorprendente, che riflette la complessità dei loro sentimenti e il potere del legame che li unisce.


Le prime idee: fotografia e minimalismo

La mia prima idea per la copertina era di tipo fotografico, utilizzando un'immagine dei due protagonisti vicini ma volutamente distanti, collegati solo da un sottile filo rosso. Il filo rappresentava il legame che, nonostante tutto, continuava a unirli, ma la scelta si è rivelata troppo vicina ai romance tradizionali, un aspetto che non rispecchiava appieno la natura profonda e tormentata della storia.


La svolta: un’illustrazione minimalista e il filo rosso

Per allontanarmi dall’estetica del romance classico, ho deciso di optare per una copertina illustrata, mantenendo però l'approccio minimalista e puntando su un uso attento dei colori. La nuova copertina, che combina il nero, il rosso e il bianco, non solo mantiene la sobrietà e l’eleganza richieste, ma aggiunge anche un tocco di drammaticità e mistero.


Maledetti Anni Copertina finale

La copertina finale: simbolismo e scelte cromatiche

Il risultato finale è una copertina che gioca con contrasti forti e simboli sottili. Il nero, colore dominante, rappresenta l'avanzamento inesorabile dell'età, il mistero e i momenti di crisi che permeano la storia. Il rosso simboleggia sia l’amore che la passione, ma anche il dolore e il sacrificio. Infine, il bianco rappresenta la scoperta di sé e la possibilità di un nuovo inizio, che è un tema centrale nel libro.

L’immagine stessa, pur mantenendo un certo grado di astrazione, suggerisce la complessità del rapporto tra i protagonisti: due figure stilizzate che, pur non guardandosi direttamente, sono inevitabilmente legate da una forza più grande di loro. Questo è rappresentato graficamente da una linea sottile, un accenno a quel filo rosso inizialmente concepito, che in questa versione trova una nuova forma più sottile e simbolica.


Optare per un'illustrazione minimale ma potente è stata una scelta consapevole per rispecchiare la profondità emotiva e la complessità dei personaggi dell'autore. La combinazione di colori e il design sobrio attirano l'attenzione senza essere invadenti, permettendo al lettore di avvicinarsi alla storia con una giusta dose di curiosità e rispetto per i temi trattati.

La copertina non solo introduce il lettore nel mondo di "Maledetti Anni", ma lo prepara a una lettura intensa, dove ogni elemento visivo anticipa una parte della narrazione, senza però rivelarla del tutto.


La creazione della copertina per "Maledetti Anni" è stata un viaggio di scoperta e adattamento, molto simile a quello dei suoi protagonisti. Alla fine, il risultato è una rappresentazione visiva che riesce a sintetizzare la complessità emotiva della storia e ad attirare il lettore nel mondo dell'autore, promettendo un'esperienza di lettura tanto coinvolgente quanto profonda.

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